La direttiva del 1991 sul trattamento delle acque reflue urbane riguarda la
protezione dell'ambiente dalle ripercussioni negative provocate da tali acque.
Essa aveva incaricato gli Stati membri di realizzare, al più tardi entro
il 31 dicembre 1998, sistemi di raccolta per gli scarichi di acque reflue urbane
in «aree sensibili» affinché questi ultimi fossero sottoposti
ad un trattamento più spinto.
Il decreto legislativo italiano n. 152 del 1999 individua come aree sensibili
in particolare il delta del Po e le aree costiere dell'Adriatico nordoccidentale,
dalla foce dell'Adige a Pesaro, e i corsi d'acqua ad essi afferenti per un tratto
di 10 km dalla linea di costa.
La città di Milano non dispone di un impianto di depurazione e gli scarichi
di 2,7 milioni di abitanti si riversano, senza previo trattamento, nel sistema
fluviale Lambro-Olona e, successivamente, nel Po, il quale sfocia in una zona
molto inquinata dell'Adriatico, soggetta a eutrofizzazione. Una dichiarazione
di stato d'emergenza è stata chiesta dal governo italiano, al fine di poter
adottare una procedura semplificata per la rapida realizzazione dei tre impianti
depurativi previsti per la città di Milano.
Secondo la Commissione, tutte le acque reflue urbane pervenienti - direttamente
o indirettamente - in aree sensibili dovevano, entro e non oltre il 31 dicembre
1998, essere depurate mediante sottoposizione ad un trattamento più spinto.
Per contro, il governo italiano ha sostenuto che la città di Milano non
rientra in nessuna delle aree sensibili identificate direttamente dal decreto
o designate dalla Regione Lombardia.
Nella sua sentenza odierna, la Corte di giustizia dichiara che è
indifferente, in proposito, che tali acque reflue si riversino direttamente
o indirettamente in un'area sensibile: infatti, la direttiva non fa alcuna
distinzione a seconda che gli scarichi in un'area sensibile siano diretti o
indiretti.
La Corte di giustizia si basa sul Trattato CE, che dispone che
la politica della Comunità in materia ambientale miri ad un elevato
livello di tutela, e sulla finalità della direttiva, che è quella
di proteggere l'ambiente: tale finalità sarebbe compromessa qualora le
sole acque reflue che si riversano direttamente in un'area sensibile fossero
sottoposte ad un trattamento più spinto.
Lingue disponibili: francese, italiano, inglese, tedesco. Per il testo integrale della sentenza consultare la nostra pagina
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