In esito alla fase di preselezione dei candidati, otto raggruppamenti di imprenditori, tra i quali
Makedoniko Metro e il raggruppamento di imprenditori Thessaloniki Metro, sono stati
autorizzati a presentare un'offerta.
Dai bandi di gara risultava che, nella fase della presentazione delle offerte, un raggruppamento
di imprenditori preselezionato poteva ampliarsi con nuovi membri, ma solamente fino al
momento stabilito per la presentazione delle offerte da parte dei concorrenti.
Al momento della preselezione erano membri di Makedoniko Metro le società Michaniki,
Edi-Stra-Edilizia Stradale SpA, Fidel SpA e Teknocenter-Centro Servizi Amministrativi Srl.
Nella seconda fase della gara (presentazione delle offerte) e fino al momento della designazione
quale aggiudicatario provvisorio, la società AEG Westinghouse Transport Systems GmbH si è
aggiunta al raggruppamento Makedoniko Metro.
La sua composizione ha poi continuato a mutare (con l'aggiunta anche di società tedesche e
belghe).
A causa di sostanziali divergenze tra le posizioni adottate da Makedoniko Metro e le prescrizioni
imposte per l'appalto, il Ministro dell'Ambiente, della Pianificazione del territorio e dei Lavori
pubblici ha disposto la fine delle trattative tra lo Stato ellenico e Makedoniko Metro ed ha
invitato il concorrente Thessaloniki Metro ad intavolare le trattative con il primo.
La corte d'appello amministrativa di Atene, adita da Makedoniko Metro al fine di ottenere il
risarcimento dei danni subiti in conseguenza della decisione dell'amministrazione, si è rivolta alla
Corte di giustizia con una domanda di pronuncia pregiudiziale.
La questione principale proposta è volta a determinare se la direttiva del 1993, che coordina le
procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, osti ad una normativa nazionale la
quale vieta, dopo la presentazione delle offerte, un mutamento della composizione di un
raggruppamento di imprenditori che partecipi ad una procedura di aggiudicazione di un appalto
di lavori pubblici.
La Corte ricorda in primo luogo che la direttiva controversa non contiene alcuna disposizione
specifica sulla composizione di tali raggruppamenti. Tale disciplina rientra quindi nella
competenza degli Stati membri e conseguentemente la direttiva non osta ad una normativa
nazionale la quale vieti un mutamento della composizione di un raggruppamento di
imprenditori, verificatosi dopo la presentazione delle offerte.
In secondo luogo, il giudice del rinvio ha chiesto alla Corte se e in quale misura un'altra direttiva,
del 1989, che coordina le disposizioni sull'applicazione delle procedure di ricorso in materia di
appalti pubblici, attribuisca diritti di azione a un simile raggruppamento di imprenditori.
Quella direttiva impone agli Stati membri di garantire che, nell'ambito delle procedure di
aggiudicazione degli appalti pubblici, le decisioni prese dalle autorità aggiudicatrici possano
essere oggetto di ricorsi efficaci e quanto più rapidi possibile e che tali ricorsi siano
accessibili per lo meno a chiunque abbia o abbia avuto interesse a ottenere l'aggiudicazione
di un determinato appalto pubblico di forniture o di lavori e che sia stato o rischi di essere
leso a causa di una violazione denunciata.
La Corte ha dichiarato che i principi generali del diritto comunitario, in particolare il principio
della parità di trattamento, implicano che, qualora una decisione di un'autorità aggiudicatrice
leda i diritti che un raggruppamento di imprenditori trae dal diritto comunitario, tale
raggruppamento deve avere accesso alle procedure di ricorso previste dalla normativa
comunitaria e quindi, nel caso di specie, dalla direttiva del 1989.
Nella causa sottoposta alla Corte, spetta al giudice del rinvio stabilire se si possa considerare
che Makedoniko Metro abbia o abbia avuto, anche nella sua nuova composizione, interesse a
ottenere l'aggiudicazione dell'appalto in questione e sia stato danneggiato dalla decisione del
ministro.
Lingue disponibili: FR, DE, EN, IT, GR. Per il testo integrale della sentenza consultare la nostra pagina Internet www.curia.eu.int verso le ore 15 di oggi. Per maggiori informazioni rivolgersi alla dott.ssa E. Cigna tel. (352) 43 03 25 82 fax (352) 43 03 26 74.
Talune immagini dell'udienza sono disponibili su "Europe by Satellite" - |