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Peter Paul e a./Repubblica federale di Germania
Nel 1987 la BVH Bank aveva ottenuto dal Bundesaufsichtsamt für das Kreditwesen (Ufficio
federale tedesco per la vigilanza sul credito) l'autorizzazione a svolgere attività bancarie a
condizione che esercitasse l'attività di deposito solo dopo essere divenuta membro del sistema
di garanzia di un consorzio di enti creditizi e che, fino a quel
momento, informasse i clienti della mancanza di un sistema di garanzia. La banca,
tra il 1987 e il 1992, aveva fatto domanda di ammissione, senza esito
positivo, al fondo di garanzia dei depositi, dopo di che non aveva più
attivato la procedura di ammissione in quanto non soddisfaceva ai requisiti per l'ammissione
stessa. La critica situazione patrimoniale della banca induceva il Bundesaufsichtsamt ad effettuare diverse
ispezioni straordinarie e, nel novembre del 1997, il detto organo di vigilanza presentava
un'istanza di fallimento e revocava alla banca l'autorizzazione allo svolgimento di attività bancarie.
Il sig. Peter Paul e a. erano titolari di depositi vincolati presso la
detta banca per un ammontare totale di DEM 300 000 circa (EUR 150 000 circa).
Per l'ipotesi che i depositi non siano disponibili, la direttiva relativa ai sistemi
di garanzia dei depositi 1 stabilisce che il totale dei depositi di un medesimo
depositante è coperto fino ad un importo di EUR 20 000. Il Landgericht (Tribunale) di
Bonn ha riconosciuto ad ognuno degli attori il diritto al detto ammontare per
ritardi nel recepimento di questa direttiva. Gli attori hanno comunque preteso dalla Repubblica
federale di Germania il risarcimento degli ulteriori danni da essi subiti, con la
motivazione che il Bundesaufsichtamt non avrebbe correttamente adempiuto gli obblighi di vigilanza sul
medesimo incombenti.
Il Bundesgerichtshof (Corte federale tedesca di cassazione), adito in ultima istanza, ha chiesto
alla Corte di giustizia delle Comunità europee se con la direttiva relativa ai
sistemi di garanzia dei depositi o con altre direttive in materia creditizia venga
conferito ai depositanti il diritto di pretendere dagli organi di vigilanza l'adozione di
opportune misure di controllo. Inoltre si dibatte sulla portata del principio della responsabilità
dello Stato per danni subiti da un soggetto per effetto di violazioni del
diritto comunitario imputabili allo Stato.
L'avvocato generale Christine Stix-Hackl ha presentato oggi le sue conclusioni in merito.
L'avvocato generale, il cui parere non vincola la Corte, rende oggi le sue conclusioni. Gli avvocati generali hanno il compito di proporre alla Corte, in piena indipendenza, una soluzione giuridica della causa di cui sono incaricati. |
Anzitutto, per quanto concerne la direttiva relativa ai sistemi di garanzia dei depositi,
l'avvocato generale propone alla Corte di rispondere che il contenuto delle disposizioni in
materia di misure di vigilanza presenti in questa direttiva non è tanto incondizionato e
preciso da conferire ai depositanti il diritto a che le autorità competenti attuino
le misure previste in essa.
Successivamente, proseguendo nella sua analisi, l'avvocato generale suggerisce che, per quanto riguarda la
responsabilità dello Stato a causa dell'inosservanza dei necessari requisiti non sia configurabile nessun
diritto ad essere indennizzati per i danni subiti da un singolo depositante a
causa dell'omessa adozione, da parte delle autorità competenti, dei provvedimenti introdotti mediante questa
direttiva, né un diritto ad un risarcimento dei danni che superi il limite
indicato nella norma speciale di cui all'art. 7 della direttiva.
Per quanto riguarda le altre direttive in materia creditizia, l'avvocato generale pone in
rilievo che né dalla loro finalità né dal loro dettato si può dedurre
che al singolo depositante spetti un diritto all'attuazione di misure di vigilanza.
Indubbiamente, molte delle direttiva in materia creditizia fanno riferimento nei loro considerando alla
tutela dei depositanti; l'avvocato generale però sottolinea che l'importanza dei considerando non è di
livello tale da far sì che essi possano costituire la fonte di diritti
in capo ai soggetti dell'ordinamento.
L'avvocato generale suggerisce pertanto alla Corte di giudicare che nemmeno le altre direttive
in materia creditizia attribuiscono ad un soggetto il diritto a pretendere dalle competenti
autorità il ricorso a provvedimenti di vigilanza né quello di ottenere un risarcimento
in caso di inadempienze a tal riguardo. La direttiva relativa ai sistemi di
garanzia dei depositi contiene una disciplina speciale e tassativa per tutte le ipotesi
di indisponibilità dei depositi ed inoltre solo questa direttiva concede espressamente al depositante
un diritto al risarcimento del danno che può essere fatto valere dinanzi ai
giudici nazionali.
Importante: L'opinione dell'avvocato generale non vincola la Corte. Il compito dell'avvocato generale consiste
nel proporre alla Corte, in piena indipendenza, una soluzione giuridica, nella causa di
cui è stato investito.
La Corte di giustizia comincia adesso a deliberare in questa causa. La sentenza
sarà pronunciata in una data successiva.
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di giustizia. |