Divisione Stampa e Informazione
Conclusioni del primo avvocato generale Antonio Tizzano nelle cause C-262/02 e C-429/02
Commissione / Francia, Bacardi France SAS / Télévision Française TF1, Groupe Jean-Claude Darmon
SA Girosport Sarl
IL PRIMO AVVOCATO GENERALE TIZZANO SI PRONUNCIA IN MERITO ALLA COMPATIBILITA' DEL DIVIETO
DELLA PUBBLICITA' TELEVISIVA DI BEVANDE ALCOLICHE CON IL DIRITTO COMUNITARIO
Secondo l'avvocato generale Tizzano, un tale divieto costituisce una restrizione alla libera prestazione
dei servizi che è giustificata dallo scopo di tutela della salute pubblica.
Due cause relative al regime francese sono attualmente pendenti dinanzi alla Corte.
Nel ricorso per inadempimento (causa C-262/02), la Commissione ha chiesto alla Corte di
dichiarare che la normativa francese è incompatibile con la libera prestazione dei servizi a
causa degli ostacoli alla trasmissione in Francia di manifestazioni sportive straniere previsti dalla
loi Evin.
Nel rinvio pregiudiziale (causa C-429/02), l'emittente televisiva Télévision Française TF1 aveva diffidato le
società Groupe Jean-Claude Darmon e Girosport, incaricate di negoziare per suo conto i
diritti di trasmissione televisiva delle partite di calcio, a fare in modo di
prevenire l'apparizione alla televisione di marchi di bevande alcoliche. Di conseguenza, alcuni clubs
di calcio stranieri si rifiutavano di affittare alla Bacardi France, attiva nella produzione
e nella commercializzazione di bevande alcoliche, i pannelli pubblicitari collocati a bordo del
campo di gioco. La Cour de cassation francese ha sollevato la questione se
il regime francese sia incompatibile con le disposizioni del diritto comunitario, in particolare
con la libera prestazione dei servizi e con la direttiva comunitaria «Televisione senza
frontiere».
Il primo avvocato generale Tizzano presenta oggi le sue conclusioni nella causa in
esame.
L'opinione dell'avvocato generale non vincola la Corte. Il compito dell'avvocato generale consiste nel proporre alla Corte, in piena indipendenza, una soluzione giuridica nella causa di cui è stato investito. |
Egli rileva poi che le misure adottate dal Conseil supérieur de laudiovisuel -
che impongono a coloro che negoziano diritti di trasmissione televisiva di ricorrere a
tutti i mezzi disponibili per evitare che nella televisione francese appaiano pubblicità di
bevande alcoliche - costituiscono effettivamente una restrizione alla libera prestazione dei servizi.
La detta restrizione è giustificata?
L'avvocato generale Tizzano condivide l'affermazione delle parti secondo cui la loi Evin ha
come obiettivo la tutela della sanità pubblica, che costituisce, ai sensi del Trattato,
una delle giustificazioni alle restrizioni della libera prestazione dei servizi.
Il regime francese è proporzionato?
Le misure restrittive delle libertà fondamentali sono legittime solo se proporzionate rispetto allo
scopo perseguito.
L'avvocato generale esamina, in primo luogo, se il regime francese raggiunga lo scopo
di tutela della salute pubblica. La scelta del governo francese di non vietare
completamente la pubblicità delle bevande alcoliche negli stadi potrebbe apparire discutibile, ma attiene,
secondo l'avvocato generale, alla libertà degli Stati membri di decidere il livello ed
il modo in cui la tutela della sanità pubblica è garantita. Secondo l'avvocato generale,
è ragionevole ritenere che le misure francesi che limitano la pubblicità di bevande alcoliche
possano ridurre anche i casi in cui i telespettatori, sollecitati dalla pubblicità, consumano
bevande di questo tipo. Inoltre, la distinzione tra eventi internazionali e altri eventi
consente di meglio conciliare la finalità di tutela della sanità pubblica con il
principio di libera prestazione dei servizi, perché essa riduce il numero dei casi
in cui è vietata la trasmissione in Francia delle manifestazioni sportive che si svolgono
all'estero. L'avvocato generale Tizzano rileva che la normativa e la prassi francesi non
limitano il divieto in questione agli alcolici commercializzati sul mercato francese ed impongono
un'eguale vigilanza nei confronti delle bevande alcoliche straniere.
L'avvocato generale Tizzano esamina poi se la normativa francese non vada oltre quanto
è necessario per tutelare la sanità pubblica. Lo stesso rileva, a tale proposito, che
le emittenti televisive non dispongono di strumenti che consentano di oscurare i pannelli
che reclamizzano bevande alcoliche e che le moderne tecniche di mascheramento delle immagini
non possono essere utilizzate per la loro eccessiva onerosità. In seguito, l'avvocato generale
sottolinea che un consumo eccessivo di bevande alcoliche è pericoloso per la salute, indipendentemente
dalla loro gradazione alcolica. La rapidità di apparizione di tale forma di pubblicità
non consente né un controllo sul suo contenuto, né l'inserimento di avvertimenti sui
rischi connessi al consumo di alcol.
L'avvocato generale ricorda, infine, che la giurisprudenza della Corte stabilisce che il solo
fatto che un altro Stato membro applichi norme meno severe nell'ambito della pubblicità
delle bevande alcoliche non implica che le disposizioni francesi siano sproporzionate.
Il primo avvocato generale propone pertanto alla Corte di dichiarare che né la
direttiva né il principio della libera prestazione dei servizi stabilito dal Trattato ostano
al divieto di pubblicità televisiva delle bevande alcoliche previsto dal regime francese.
Importante: La Corte di giustizia comincia adesso a deliberare in questa causa. La
sentenza sarà pronunciata in una data successiva.
Documento non ufficiale ad uso degli organi d'informazione, che non impegna la Corte di giustizia. Lingue disponibili: inglese, francese, italiano, greco, tedesco, spagnolo. Il testo integrale delle conclusioni si trova alla nostra pagina Internet www.curia.eu.int . Può essere consultato a partire dalle ore 12 CET il giorno della pronuncia. Per maggiori informazioni rivolgersi alla dott.ssa E. Cigna tel. (00352) 4303 2582 fax (00352) 4303 2674 |
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disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti l'esercizio delle attività televisive
(GU L 298, pag. 23).