Divisione stampa e informazione

COMUNICATO STAMPA N. 24/04

24 marzo 2004

RELAZIONE ANNUALE 2003 DELLA CORTE DI GIUSTIZIA E DEL TRIBUNALE DI PRIMO GRADO DELLE COMUNITÀ EUROPEE

La Corte di giustizia delle Comunità europee pubblica la sua relazione annuale




Come ogni primavera, la Corte di giustizia delle Comunità europee pubblica la sua relazione annuale, che sintetizza la sua giurisprudenza e la sua attività nell'anno passato.

Il signor Vassilios Skouris, eletto Presidente dei giudici della Corte il 7 ottobre 2003, sottolinea nella sua prefazione alla relazione annuale che il 2003 è stato caratterizzato da un'attività molto intensa - tanto sul piano giuridico quanto su quello dell'organizzazione della struttura amministrativa - e non è stato solo un anno di transizione tra il cinquantenario della Corte (nel 2002) e l'ampliamento dell'Unione europea (nel 2004) da 15 a 25 stati membri.

Infatti, durante tale periodo, la Corte ha adottato le misure necessarie per realizzare le modifiche del suo funzionamento previste nel Trattato di Nizza, entrato in vigore il 1° febbraio 2003. Si tratta della creazione della grande sezione, dell'elezione dei presidenti delle sezioni da cinque giudici per tre anni e della possibilità di pronunciarsi su una causa senza conclusioni dell'avvocato generale, qualora non venga sollevata alcuna nuova questione di diritto. Allo stesso modo, la Corte ha avviato una serie di riflessioni al fine di adeguare i suoi metodi di lavoro ad un numero di giudici che passerà, a partire dall'11 maggio 2004, da 15 a 25.

Sul piano del suo funzionamento amministrativo, la Corte ha fatto tutti gli sforzi necessari per la sua organizzazione interna ed ha proceduto a far avanzare ad un ritmo sostenuto importanti progetti immobiliari per prepararsi all'ampliamento e per disporre di locali destinati ad ospitare i nuovi giudici ed i loro collaboratori provenienti dai nuovi stati membri. La Corte è quindi pronta a continuare il suo lavoro in modo efficace dopo l'ampliamento, tanto al livello di questi procedimenti quanto a quello delle sue infrastrutture.

Dal punto di vista strettamente giurisprudenziale anche il 2003 testimonia la ricchezza e la diversità delle materie devolute alla Corte ed al Tribunale nell'ambito del diritto comunitario.

Le statistiche presentate alla fine della relazione sintetizzano l'attività giurisprudenziale e dimostrano che essa è rimasta sostenuta nel 2003 ed è globalmente paragonabile ai risultati dell'anno precedente.

Il numero delle cause concluse ammonta a 494 per la Corte ed a 339 per il Tribunale (nel 2002 rispettivamente: 513 e 331); si rileva un sensibile aumento delle cause nuove registrate, cioè 561 per la Corte e 466 per il Tribunale (nel 2002 rispettivamente: 477 e 411).

Tra le cause concluse alla Corte, il 47% riguardavano domande pregiudiziali e il 39% ricorsi diretti, mentre il resto consisteva essenzialmente in impugnazioni. La ripartizione delle materie oggetto dei ricorsi mette in evidenza l'importanza delle cause sull'ambiente ed i consumatori (13%), l'agricoltura (10%) ed il ravvicinamento delle legislazioni (9%). Nel 2003 sono state concluse 86 cause per inadempimento contro uno Stato membro, 77 delle quali hanno avuto come esito una condanna.

Quanto al Tribunale, la maggior parte delle cause concluse rientra nel settore del pubblico impiego (32%), seguito dalle controversie relative alla proprietà industriale (14%) e dalle controversie relative alla concorrenza (12%).



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